I due volti dell’amore

Bert Hellinger illustra  gli aspetti dell’irretimento tra genitori e figli parlando di due volti dell’amore  e di un amore che fa ammalare .

L’amore tra Genitori e  Figli è delimitato da “profondi legami” che sono :
•    il Dare/Ricevere 
•    la Giusta divisione dei ruoli

–  Il 1° Ordine di questo Amore è che : I Genitori danno e i Figli ricevono
La prima cosa che i figli ricevono – a prescindere da chi siano i genitori e da cosa essi possano aver fatto come responsabilità personale – è la possibilità di vivere. Nessun figlio ha mai dato vita a un genitore : è nell’ordine delle cose. Ovviamente quando i figli diventano grandi, i genitori devono porre dei limiti.

I Genitori danno e i Figli ricevono

 Il 2° Ordine è che : C’è una inconciliabile disparità  tra figli e genitori con cui i figli devono misurarsi.

 Il 3° Ordine è che si vive bene la propria vita quando i Genitori fanno i genitori e i Figli fanno i figli. Cioè quando la gerarchia familiare – che rispetta tempi e funzioni – viene rispettata.

Ma l’amore che scorre tra Genitori e Figli e che fa funzionare le cose e la Vita, può diventare dannoso, quando ci troviamo di fronte ad alcuni modelli di scambio “ingiuriosi”: 

°  Quando i figli. si rifiutano di accettare i genitori così come sono. Quando i figli giudicano un genitore è come se dicessero: ”Quello che mi hai dato non è quello di cui avevo bisogno, quindi non puoi essere mio Padre/mia Madre”.
Un figlio così si sente vuoto e senza fondamenta : è la sintomatologia della Depressione.

° Quando i genitori cercano di dare – e i figli di prendere – cose che fanno male
Le cose che fanno male sono : i debiti,  gli obblighi, le malattie, le ingiustizie o le violenze perpetrate/subite. Queste sono responsabilità e condizioni che non hanno a che fare con la Vita, sono responsabilità e pesi personali dei Genitori.

° Quando i genitori cercano di “prendere” dai figli ( come se  la loro realizzazione o la loro felicità fosse responsabilità di figli ), e i figli cercano di “dare” ai Genitori (come se i grandi fossero loro). Un genitore, per esempio, si appoggia emotivamente al figlio, gli parla come se  l’altro fosse grande, si allea con lui/lei o addirittura lo/a antepone al partner  finché questi è in vita o dopo la sua morte. Ancora, una figlia rinuncia alla sua vita di donna, non si sposa per assistere i genitori o badare ai fratelli : è il fenomeno del figlio genitorializzato. Un esempio complementare è quello di una figlia che confida ad un genitore cose che riguardano la propria vita di coppia : è il fenomeno dell’irretimento – in psicanalisi si direbbe dell’Edipo non risolto – che travalica le frontiere generazionali.

Quando si verificano le situazioni di cui sopra, si tratta di una pretesa – da una parte o dall’altra – che inverte l’Ordine, nessuno sta al posto che gli spetta per natura.

Nessuno è libero, perché irretito, e le sofferenze si riversano su tutti.

I Figli cercano di dare ai Genitori

La Storia e l’Arte testimoniano che chi si mette sopra i propri genitori, fallisce. Gli eroi dell’antica e delle nuove tragedie sono bambini e ciechi, come Edipo, sono persone guidate dalla ”ubris”, la presunzione di essere superiori a chi li ha preceduti. 

Quando regna l’Ordine gerarchico,  esso è al servizio della pace in quel sistema.

   La coscienza collettiva non viene “avvertita” come quella personale, semplicemente “agisce “ come istinto a reintegrare quello che è stato escluso. Essa protegge tutti allo stesso modo.

Ma, se ci guardiamo in giro, possiamo vedere una cosa ovvia : Tanti gruppi, tante coscienze. Tante famiglie, tante coscienze. Tante religioni, tante coscienze

Allora non è difficile cogliere nei popoli, e tra i popoli, quanti  e quali sono i movimenti positivi e i movimenti pericolosi che appartengono alla “buona coscienza” dell’appartenenza. Gli impulsi che la guidano servono, da un lato,  la vita di qualcuno, ma  anche la morte di qualcun altro. 

Quando la coscienza collettiva mette in pericolo la sopravvivenza ? 
Facendo scorrere lo sguardo dentro e fuori dalla famiglia, o dal posto di lavoro, o dalle   ideologie politiche a cui facciamo riferimento in modo fideistico e infantile, quando siamo convinti di essere migliori di un altro, e quindi di essere nel giusto : in “buona coscienza” siamo capaci di arrivare fino alla volontà di annientamento dell’altro.                                  

Questo meccanismo agisce anche nelle religioni. Qual è il loro limite? E’ che sono tutte parziali; le guerre di religione, comunque camuffate hanno insanguinato la Storia, in tutto il mondo. Una concezione di Dio che è da una parte sola è l’aberrazione più grande che si possa concepire, è totalmente estranea all’Uno e al Tutto, ovvero estranea all’istanza spirituale.

Le costellazioni, aggiungiamo, testimoniano che  più ci muoviamo nella logica di disprezzare, escludere, perseguitare, eliminare le persone che hanno un’altra coscienza, compresa un’altra coscienza religiosa, più esse acquisiscono potere e a loro siamo “legati” in modo indissolubile. E’ la storia della guerra, delle guerre sante, delle guerre coloniali, dei kamikaze di tutti i tempi e… anche delle vittime che diventano aggressori attraverso le generazioni e i periodi storici che si susseguono.

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