I livelli della coscienza e gli “ordini”

 

La coscienza collettiva e gli “ordini”

C’è un altro livello di coscienza che emerge nei comportamenti delle persone e che agisce in contemporanea con la coscienza personale: il livello è quello della coscienza collettiva : riguarda sia la famiglia che il gruppo nel suo insieme, e difatti essa mostra come è al servizio di tutto il gruppo, della sopravvivenza di esso, anche a costo del sacrificio del singolo. 

La coscienza collettiva rivela l’esistenza di Ordini dell’amore, ovvero di leggi biologiche, naturali e occulte che regolano le relazioni. Si riesce a percepirne la forza quando  si sperimenta la sofferenza e la malattia, causata dl non rispetto degli ordini. E’ una coscienza che  ha la precedenza sui nostri sentimenti personali di colpa o innocenza ed è cieca nella scelta degli strumenti di cui si serve per ripristinare  gli Ordini. Difatti talvolta è un componente  della famiglia innocente dal punto di vista della coscienza personale quello che si ammala dietro la pressione sistemica che tende a riportare ordine.

Il primo ordine che agisce nella coscienza sistemica è : Tutti hanno diritto di appartenere. Quali sono le conseguenze di questa legge che agisce nella coscienza collettiva? La prima è che quando qualcuno è escluso, dimenticato o estromesso – per qualunque motivo ciò accada – un altro membro della famiglia, in seguito lo rappresenta, ne segue il destino, si sente guidato come da un istinto che non riesce a tenere a bada, pur mantenendo il proprio Io. Chi è irretito con un escluso prova sentimenti simili, tende a fare la stessa vita e… la stessa morte.

L’irretimento con un escluso è abbastanza frequente: i bambini possono rimanere irretiti fino all’età adulta nei rapporti con questi familiari. Possono, allora, ammalarsi al posto di un altro agendo secondo la coscienza personale, o impersonare un escluso seguendo la coscienza collettiva. E’ evidente nelle costellazioni che i figli condividono i limiti e le energie della loro famiglia indipendentemente dal fatto che i membri della famiglia stessa ne siano coscienti. Ci sono legami invisibili e non percepibili con tutti i membri della nostra famiglia, compresi quelli che non conosciamo, compreso un nonno o un bisnonno messo al manicomio e ignorato da tutti, o un antenato che ha sperperato tutto il patrimonio e magari è finito in mezzo alla strada. La famiglia è un sistema o campo energetico relazionale, governato da “regole precise” che si perpetuano nel tempo, nel corso di generazioni. Talvolta nella costellazione viene fuori che, dietro ad un destino sfortunato, alla difficoltà a trovare lavoro o un posto dove vivere, o a vendere una casa ereditata  c’è un segreto (un figlio illegittimo,  un aborto non svelato, una vecchia  fidanzata o una prima moglie su cui si è steso un velo di silenzio, un assassinio magari in tempo di guerra, un’estorsione o  un arricchimento indebito) : si tratta di fatti ignoti all’interessato, che solo dopo vengono alla luce e trovano conferma. In una costellazione contano  gli eventi, i fatti tanto che la domanda-chiave, posta dal facilitatore all’inizio o quando i movimenti dei rappresentanti mostrano qualcosa che il cliente non sa,  è : “Cosa è successo nella famiglia?”, e non “Come ti senti?”, come farebbe  di norma uno psicoterapeuta.  

Il secondo ordine, la seconda legge che agisce nella coscienza collettiva è che ognuno ha il proprio posto, e questo spetta unicamente a lui. Questa coscienza agisce, anche, come necessità di rispettare l’ordine gerarchico : chi viene prima nel tempo ha più diritti (i vecchi sui giovani, i grandi sui piccoli).

 L’ordine è preposto all’amore, ha una forza più cogente nella coscienza collettiva: l’amore nei legami funziona al meglio quando la coscienza personale sottostà agli ordini dell’occulta simmetria dell’amore. 

 

Ognuno ha il proprio posto e 
questo spetta unicamente a lui

 

Quando il sistema diventa instabile? Quando uno che è venuto dopo ha preso il posto di uno  che è venuto prima. Talvolta, per esempio, i figli possono addirittura sentirsi migliori dei loro genitori: violando vari ordini, con amore o senza amore. Oppure, dopo il divorzio dei Genitori, o durante la vita di coppia, il Figlio di fatto sta al livello di un adulto, per esempio “accanto” alla Madreo al Padre; anzi, spesso, per i risentimenti  e le accuse  tipiche di molte coppie in seguito alla separazione, il Figlio viene – sottilmente o palesemente – allontanato dal Padre o dalla Madre; più spesso di quanto non si pensi, egli percepisce o sente in modo inequivocabile da uno dei Genitori frasi di disprezzo rivolte all’altro/a.  In casi del genere, tutto il sistema della Famiglia si destabilizza per quello che agisce in modo palese o sottile. Ma l’origine di una tale stortura frequentemente va indietro di qualche generazione : sono tanti i casi in cui questa dinamica  si è verificata anche tra il Nonno e la Nonna.

Ma se un giovane Uomo non è in relazione col proprio Padre, da dove gli dovrebbe venire la forza della linea maschile della propria famiglia? Un incesto emotivo, che si verifica quando c’è un invischiamento di un Figlio con un Genitore, non è meno dannoso di un incesto fisico. In questi casi un Genitore ha la principale relazione emotiva con uno dei Figli, anziché con un Adulto del suo propio livello. La violazione di quest’ordine  è endemica nelle famiglie in cui il disordine si mostra con figli drogati o scialacquatori del patrimonio familiare, figli alleati espressamente con uno dei genitori, figli che vivono pericolosamente o si ammalano spesso, figli che non hanno relazioni con l’altro sesso, o se ce l’hanno, non si sposano mai e non riconoscono i figli nati dalla relazione, figli che consumano una relazione dopo l’altra senza  risolversi.
Un figlio in questa condizione non è libero come crede di essere : accanto a lui/lei, il posto è già occupato  e non c’è spazio per nessuna donna o per nessun uomo, a seconda dei casi. Dentro di lui agisce un’immagine distorta degli “ordini”. Difatti, un Figlio non vede il Genitore, ma è diventato il contenitore di un odio e disprezzo che è la Madre a provare per il Padre ex-partner/ o viceversa.  Si è creato un irretimento che non lascia libero nessuno. In questa condizione un Figlio non può manifestare e concedersi di sentire l’amore che lo lega al Padre/alla Madre, e la conseguenza è il suo disprezzo per la propria vita viene a galla di continuo nella vita pericolosa che conduce.

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