I livelli della coscienza e gli “ordini”
Quella che comunemente chiamiamo “coscienza” non è un fenomeno unitario nella persona e fra le persone. Hellinger parla di tre livelli di coscienza: ciascun livello costituisce un campo spirituale.
La coscienza personale
Tutti veniamo al mondo in unafamiglia:veniamo daigenitori, prima c’erano inonni e i bisnonni, poi ci sono stati o ci saranno fratelli e sorelle. Alcuni di loro non li abbiamo mai conosciuti o sentiti nominare. Ma quello che si rende evidente durante una costellazione è che ciascuno di noi rimanecollegato a tutti i componenti della famiglia al livello dell’animae ciò si riferisce avarie generazioni, al di là di quanta distanza fisica e culturale possa essersi creata tra noi e loro. Il modello che tenta di descrivere come cio’ possa avvenire è chiamato comunemente“campo morfogenetico”, un campo che entra in stato di inquietudine e disordinefinchè una persona esclusa non viene reintegratae quando vengono violate leggi profonde che regolano le relazioni.
Il sentimento di appartenenza alla nostra famiglia è fondamentale per la vita : quando percepiamo tale sentimento, che Bert chiamacoscienza personale, siamo in equilibrio, sentiamo il legame dell’appartenenza. Essa vigila affinché restiamo in collegamento con persone e gruppi che sono importanti, anzi,essenziali per il nostro benessere. Labuona coscienzaci fa, quindi, sentireinnocentie ci guida nel comportarci in modo da assicurarci l’appartenenza alla famiglia. Ci sentiamo, invece,colpevoliquando ci comportiamo in modo che ci fa temere di aver compromesso tale appartenenza. Nei casi in cui questo timore, questa paura si impossessa di noi, proviamo un tal senso di disagio che ci sentiamo spinti a mettere in atto comportamenti che ci permettano direcuperare l’appartenenza.
Ilbeneper noi è agire in modo da non perdere l’appartenenza; ilmaleè percepire di avere la coscienza sporca, la quale si fa sentire quando si va oltre la coscienza dell’appartenenza.Quindi la coscienza personale, quella che si fa “sentire”, non ci dice nulla del bene e del male.
Questa coscienza è stata decisiva quando eravamo piccoli: i bambini, lo si può osservare, fanno di tutto per ”far parte”, perché, senza di ciò sarebbero spacciati. Questo livello di coscienza ci assicura la sopravvivenza e non va sottovalutata. Ma, poiché esclude altre persone e altri gruppi,è una coscienza stretta. Non ama soltanto, ma respinge anche; ovvero al limite, è una coscienza che supporta i conflitti, ed è alla base di molte forme di disagio personale e sociale e di malattie vere e proprie.
Questa coscienza agisce innanzitutto secondo ilprincipio di compensazione:ci sentiamo con la coscienza pulita se diamo indietro qualcosa a chi ci ha dato qualcosa: i genitori ci hanno dato la vita e, in alcuni casi, noi figli, spinti dal bisogno di compensazione, possiamo voler dare la vita per i genitori, per es.ammalandoci al posto loro.Quando percepiamo che il genitore è gravemente preoccupato, depresso o affetto da una seria malattia, interiormente diciamo: “Io al posto tuo”.
L’altro meccanismo secondo cui si muove questo livello di coscienza è il principio di espiazione : rechiamo danno a noi stessi, nell’illusione di poter far magicamente dissolvere il dolore e la sofferenza dei nostri cari. Per esempio una separazione di un genitore avventata (per realizzarsi… lasciando il resto della famiglia senza tanti scrupoli) può spingere un figlio a suicidarsi, perché un tale evento può essere vissuto dal figlio come un crimine terribile e qualcuno deve pagare, espiare. In una situazione del genere un genitore o i due genitori che si separano con leggerezza si comportano come se non ci fosse un legame. Confondono lo stato di indifferenza emotiva rispetto al partner, o, al contrario, il rancore e la rabbia, con l’assenza o la fine del “legame”.
La coscienza personale che obbedisce a questi meccanismi è inconscia sia per il beneficiario che per chi espia, ma, nonostante la percezione soggettiva, non ha niente a che vedere con l’amore : essa è frutto di un legame forte, è istintiva e cieca. Il lavoro delle costellazioni evidenzia in modo costante l’amore totale del bambino verso i suoi genitori : questo amore spera di poter “guarire” la persona amata. La frase che risuona nel rappresentante è appunto : ”Mamma, lo faccio per te” / oppure “Io al posto tuo”.
Con la costellazione nella quasi totalità dei casi questa dinamica, che sfugge alla psiche individuale o di coppia e che agisce a livello dell’anima della famiglia, diviene lampante. Un movimento di possibile guarigione comincia a prendere piede. In casi del genere, anche senza una sintomatologia depressiva nel Genitore, la Figlia percepisce che lui vuole lasciare la Madre perché magari ha un’altra Donna. E’ questa la logica dell’irretimento familiare: un Figlio si trova a prendersi il destino di un altro, a propria insaputa. E questo avviene sempre per amore.
La coscienza collettiva e gli “ordini”
C’è un altro livello di coscienza che emerge nei comportamenti delle persone e che agisce in contemporanea con la coscienza personale: il livello è quello della coscienza collettiva, che riguarda sia la famiglia che il gruppo nel suo insieme, e difatti essa mostra come è al servizio di tutto il gruppo, della sopravvivenza di esso, anche a costo del sacrificio del singolo.
La coscienza collettiva rivela l’esistenza di Ordini dell’amore, ovvero di leggi biologiche, naturali e occulte che regolano le relazioni. Si riesce a percepirne la forza quando si sperimenta la sofferenza e la malattia, causata dal non rispetto degli Ordini. E’ una coscienza che ha la precedenza sui nostri sentimenti personali di colpa o innocenza ed è cieca nella scelta degli strumenti di cui si serve per ripristinare gli Ordini. Difatti talvolta è un componente della famiglia innocente dal punto di vista della coscienza personale quello che si ammala dietro la pressione sistemica che tende a riportare ordine.
Il primo ordine che agisce nella coscienza sistemica è : Tutti hanno diritto di appartenere. Quali sono le conseguenze di questa legge che agisce nella coscienza collettiva? La prima è che quando qualcuno è escluso, dimenticato o estromesso – per qualunque motivo ciò accada – un altro membro della famiglia, in seguito lo rappresenta, ne segue il destino, si sente guidato come da un istinto che non riesce a tenere a bada, pur mantenendo il proprio Io. Chi è irretito con un escluso prova sentimenti simili, tende a fare la stessa vita e… la stessa morte.
L’irretimento con un escluso è abbastanza frequente: i bambini possono rimanere irretiti fino all’età adulta nei rapporti con questi familiari. Possono, allora, ammalarsi al posto di un altro agendo secondo la coscienza personale, o impersonare un escluso seguendo la coscienza collettiva. E’ evidente nelle costellazioni che i figli condividono i limiti e le energie della loro famiglia indipendentemente dal fatto che i membri della famiglia stessa ne siano coscienti. Ci sono legami invisibili e non percepibili con tutti i membri della nostra famiglia, compresi quelli che non conosciamo, compreso un nonno o un bisnonno rinchiuso in un manicomio e ignorato da tutti, o un antenato che ha sperperato tutto il patrimonio e magari è finito in mezzo alla strada.
La famiglia è un sistema o campo energetico relazionale, governato da “regole precise” che si perpetuano nel tempo, nel corso di generazioni.
Talvolta nella costellazione viene fuori che, dietro ad un destino sfortunato, alla difficoltà a trovare lavoro o un posto dove vivere, o a vendere una casa ereditata c’è un segreto (un figlio illegittimo, un aborto non svelato, una vecchia fidanzata o una prima moglie su cui si è steso un velo di silenzio, un assassinio magari in tempo di guerra, un’estorsione o un arricchimento indebito) : si tratta di fatti per lo più ignoti all’interessato, che solo dopo vengono alla luce e trovano conferma. In una costellazione contano gli eventi, i fatti tanto che la domanda-chiave, posta dal facilitatore all’inizio o quando i movimenti dei rappresentanti mostrano qualcosa che il cliente non sa, è : “Cosa è successo nella famiglia?”, e non “Come ti senti?”, come farebbe di norma uno psicoterapeuta.
Ognuno ha il proprio posto
e questo spetta unicamente a lui
Il secondo ordine, la seconda legge che agisce nella coscienza collettiva è che ognuno ha il proprio posto, e questo spetta unicamente a lui. Questa coscienza agisce, anche, come necessità di rispettare l’ordine gerarchico : chi viene prima nel tempo ha più diritti (i vecchi sui giovani, i grandi sui piccoli).
L’ordine è preposto all’amore, ed ha una forza più cogente nella coscienza collettiva.
L’amore nei legami funziona al meglio quando la coscienza personale sottostà agli ordini dell’occulta simmetria dell’amore.
Quando il sistema diventa instabile? Quando uno che è venuto dopo ha preso il posto di uno che è venuto prima. Talvolta, per esempio, i figli possono addirittura sentirsi migliori dei loro genitori: violando vari ordini, con amore o senza amore. Oppure, dopo il divorzio dei Genitori, o durante la vita di coppia, il Figlio di fatto sta al livello di un adulto, per esempio “accanto” alla Madreo al Padre; anzi, spesso, per i risentimenti e le accuse tipiche di molte coppie in seguito alla separazione, il Figlio viene – sottilmente o palesemente – allontanato dal Padre o dalla Madre; più spesso di quanto non si pensi, egli percepisce o sente in modo inequivocabile da uno dei Genitori frasi di disprezzo rivolte all’altro/a. In casi del genere, tutto il sistema della Famiglia si destabilizza per quello che agisce in modo palese o sottile. Ma l’origine di una tale stortura frequentemente va indietro di qualche generazione : sono tanti i casi in cui questa dinamica si è verificata anche tra il Nonno e la Nonna.
Un figlio in questa condizione non è libero come crede di essere : accanto a lui/lei, il posto è già occupato e non c’è spazio per nessuna donna o per nessun uomo, a seconda dei casi. Dentro di lui agisce un’immagine distorta degli “ordini”. Difatti, un Figlio non vede il Genitore, ma è diventato il contenitore di un odio e disprezzo che è la Madre a provare per il Padre ex-partner/ o viceversa. Si è creato un irretimento che non lascia libero nessuno. In questa condizione un Figlio non può manifestare e concedersi di sentire l’amore che lo lega all’altro Genitore, e la conseguenza è il suo disprezzo per la propria vita che viene a galla di continuo nella vita pericolosa che conduce.
La coscienza spirituale
C’è ancora un altro livello, che va molto al di là di ciò che siamo abituati a sperimentare nei nostri legami personali e collettivi: si tratta di quella che viene definita la coscienza spirituale. E’ un movimento di attenzione che va verso il tutto così com’è. Quando questa ci manca perché siamo limitati dai legami, escludiamo qualcuno dalla nostra benevolenza.
La sintonia è ri-diventare tutt’uno coi Movimenti dello Spirito : è questo che si osserva nella forma più evoluta e recente delle costellazioni di Hellinger, le Costellazioni Spirituali. Lo Spirito, coi suoi movimenti, è aperto a tutti, senza distinzioni di sorta.
Lo spirito è aperto a tutti
L’Amore con cui si può riconoscere ciò che è, è senza aggettivi personali, è un superamento dei limiti della coscienza personale e collettiva, è al servizio della Vita e della Pace.
Fare le costellazioni è per Hellinger mettersi al servizio di qualcosa di più grande, non avere un’anima, ma essere compresi nell’anima, spostare sempre più lontano lo sguardo ( “look far beyond” ), oltre il proprio problema, oltre la propria famiglia e i propri antenati e quelli degli altri, oltre i vivi e i morti, oltre l’umanità, oltre ciò che è ed è stato e ciò che è, oltre, oltre, fino ad una dimensione in cui bene e male sono relativi, dolore e gioia sono relativi, giusto e ingiusto lo sono ancor meno.
Universo-Multiverso