Malattie e sintomi

 

Chi osserva  in una costellazione  il rappresentante di una persona che presenta un disagio esistenziale, alcuni sintomi o una vera e propria malattia – fisica o psichica – viene colpito  dal fatto che egli è come preso, trascinato da un “movimento” particolare, un movimento sconosciuto alla persona stessa. Egli è come in cerca di qualcuno, e, quando lo trova, manifesta una pace e una tranquillità  inspiegabili. Questo qualcuno – talvolta più d’uno se gli irretimenti sistemici sottostanti al disagio  sono molteplici – è molto spesso chi dalla famiglia multi-generazionale è stato dimenticato, disprezzato, escluso : per molte “buone ragioni” umane.

A chi guarda, dunque, il disagio o la malattia? A vedere i risultati essa fa da messaggero della più grande “salute”, dice Hellinger, e si muove secondo Ordini arcaici dell’anima della famiglia che non tollera nessuna esclusione e agisce secondo la regola della compensazione. L’ordine più spesso violato è quello riguardante il legame : chiunque  abbia avuto un legame, di sangue o acquisito – “fa parte” per sempre di quella famiglia. Il suo posto appartiene a lui e solo a lui. E va riconosciuto. Nei casi in cui ciò non avviene, il disagio si muove come una forza che innesca un contro-movimento tendente a ri-creare l’ordine violato.


A chi guarda la malattia?
Quando  una costellazione  svela  questa realtà  che   riguarda  il  campo  spirituale  di famiglie e gruppi, e noi accettiamo di guardarla e vederla, infine di onorarla, la malattia riesce a guidarci verso la guarigione, quando è ancora possibile, e rende proficue nel tempo le cure mediche che fino a quel momento non avevano avuto gli esiti auspicati. Talvolta il solo pronunciare la frase giusta dà energia  al cambiamento e diventa chiaro all’interessato che non c’è più bisogno di quel disagio. La cosa straordinaria è che il metodo delle Costellazioni  affinato da Hellinger negli ultimi anni rende persino superfluo a chi chiede aiuto di dover esplicitare il sintomo o di dover riconoscere o sapere esattamente da dove, nel sistema familiare trans-generazionale, può arrivare a noi  tutto ciò.

  Ci si ammala sempre per amore: amore per un escluso, amore-nostalgia per qualcuno verso cui si è verificato un Movimento interrotto,  o  amore-fedeltà-appartenenza (dinamiche: Ti seguo nella malattia o nella morte, Io al posto tuo). L’amore per il sistema che emerge nelle costellazioni – per quanto paradossale possa apparirci – è quasi sempre più forte del desiderio di guarire e di star bene ! sia che il disagio venga vissuto come rassicurante , sia che, all’opposto, venga sentito come minaccioso ed estraneo. Molte forme croniche di disagio psichico e fisico –  dal panico alla psicosi, dalla sclerosi multipla al cancro, dall’anoressia  alle dipendenze da sostanze – si rivelano come una forma di compensazione sistemica, una specie di incorporamento  di  eventi  concreti avvenuti nella famiglia, magari colpe reali non assunte da un antenato o destini difficili non accettati. Nelle costellazioni queste forme cronicizzate si possono rivelare, cioè, come sofferenze e malattie acquisite, non proprie. 

   Ma occorre disporsi a sentire e rappresentare con estrema serietà ciò che emerge dal campo cosciente, per poterlo osservare senza intenzioni, senza giudizio e senza paura.  E quando ciò si verifica, la cosa peggiore che si possa fare è sguainare la spada e combattere contro il nemico “esterno” (il disagio, la malattia) : paradossalmente, oltre a curare il corpo con la medicina, in questi casi  occorre anche “amare” la malattia e guardare a ciò che è accaduto attraverso i movimenti che essa mostra durante una messa in scena. E inchinarsi al Destino che ci offre questa possibilità.

Talvolta  l’unica cosa saggia che possiamo fare è acconsentire. Da ciò può scaturire l’inizio di una guarigione che riguarda vari livelli.

Allora i legami superano anche l’anima della famiglia e si stemperano su un livello in cui le credenze e le appartenenze limitate a cui ci attacchiamo precipitano lentamente sul fondo del letto del fiume, lasciando scorrere in avanti solo acqua limpida, decantata. 
Che è il mistero della Vita.

Acconsentire è l’atteggiamento che ci permette di entrare in armonia con tutto ciò che è.

Il lavoro con le costellazioni, è bene chiarirlo, non è, e non vuole essere, una nuova medicina o meta-medicina, per cui le corrispondenze tra certe dinamiche e certi sintomi o forme di disagio esistenziale, non hanno una relazione di causa-effetto, e il lavoro rivelatorio non è il sostituto di alcuna terapia, biologica o psicologica, occidentale o orientale-olistica.
   Il significato di una malattia ha, dunque, una valenza sistemica ed è sempre correlato 
° alle condizioni in cui si verifica
° all’effetto che produce nel soggetto e nel suo ambiente.

   Quello che è certo, e che riguarda l’anima della famiglia, le connessioni che emergono sono sempre legate all ’amore per qualcuno con cui siamo irretiti. Questo amore si manifesta , appunto, come fedeltà al destino della persona con cui siamo irretiti (una madre maltrattata, una bisnonna cacciata di casa perché gravida fuori dal matrimonio, uno zio nazista responsabile di stragi..…). Certamente un ruolo importante delle rappresentazioni sistemico-fenomenologiche è quello di cogliere l’opportunità di vedere : in questo i rappresentanti “sono al servizio” dell’anima della famiglia e ne evidenziano pressioni che risalgono a persone e fatti per lo più sconosciuti. Ma anche quando si riesce a “intra-vedere”,  non sempre si riesce a fare in modo che l’interessato si liberi della cieca fedeltà e si disponga a guardare con animo aperto verso chi è l’escluso (questo in costellazione si mostra in particolari posture del corpo o dello sguardo dei rappresentanti). 
E’ una possibilità, un’opportunità. Talvolta siamo così ostinati a non voler vedere, che i nostri  discendenti, come noi, sono trascinati ancora per generazioni nello stesso dolore.

Dove siamo

dovesiamo

Contatti

info@ondesincroniche.it

0187 670602

392 23 30 331

Newsletter

Leggi l'informativa