Principali archetipi onirici

   Gli archetipi, come già accennato altrove, sono pura potenzialità, una forma di energia indifferenziata che si visualizza nella mente del sognatore attraverso una serie di immagini simboliche che la rappresentano. Noi conosciamo gli archetipi attraverso il loro manifestarsi, personale o storico. Essi trovano il modo di popolare i sogni in periodi di svolta profonda e significativa : l’adolescenza, la vecchiaia, una malattia molto grave (come un cancro o un trapianto), un cambiamento totale di attività lavorativa, ovvero situazioni in cui viene richiamata l’esperienza archetipica del cambiamento inevitabile nell’assetto attuale della personalità e nel suo adattamento alla realtà.
 
La nascita – Michelangelo

   Gli archetipi, a differenza degli altri simboli,  evocano solo i momenti cruciali dell’esperienza umana che si articola, proprio come i simboli, in  una forma di polarizzazione e di polivalenza, ovvero sono sperimentate come coppie di opposti, ed hanno una pluralità di sensi a seconda del simbolo con cui si manifestano. Essi parlano in primis di nascita, di morte, di ri-nascita, di forza e progettualità giovanile e di saggezza senile,  di madre,  padre, di maschile e di femminile, di rapporti con l’altro sesso, di Io cosciente, di Ombra inconscia e del Sé totale, di guerre e vittorie o sconfitte ed errori fatali, di eroi o di nemici, di viaggi all’inferno o di armonie celesti, di traversate notturne, di draghi o mostri che ostacolano la vita e l’anima, ma anche di saggi e fate che ci aiutano nei momenti difficili. Inoltre ci parlano di forze e immagini poderose della Natura  e della Cultura : luce e oscurità, fuoco e acqua, sole e luna, vento e inondazioni, pianure fiorite e vallate, montagne e neve, colori, numeri e forme, musica e poesia.

L’insieme di tutti gli archetipi indica tutto ciò che ha arricchito  la psiche dell’uomo e tutto ciò che egli ha conosciuto sull’umanità, su Dio e il Cosmo. Parlano di personaggi eterni, senza tempo, quelli dei grandi Miti (re e regine, streghe e orchi, principi, labirinti e grotte incantate), delle Religioni, dell’iconografia artistica,  delle visioni dei santi o delle allucinazioni degli psicotici.

  Accenniamo ai principali archetipi che ritroviamo nei sogni studiati da Jung e da altri ricercatori che hanno preso le mosse dalla Psicologia Analitica junghiana.

    Il PUER AETERNUS (l’eterno Bambino): esso indica tutto ciò che è l’inizio e la fine, il progetto di ciò che deve realizzarsi.  Rappresenta la condizione infantile dell’individuo e della specie  e ricorda alla mente conscia le sue origini aiutandola a mantenere un senso di continuità con l’inconscio personale e collettivo. Se riguarda un uomo esso appare sotto forma di un simbolo solare e indica tutto ciò che deve essere portato a compimento; se riguarda una donna può apparire come un seme che attende di trasformarsi attraverso la germinazione. Pertanto questo archetipo richiama due aspetti polari: uno è il rinnovamento, e l’altro è la distruttività che rivela aspetti d’Ombra (un altro archetipo)  nei casi in cui la persona si rifiuta di prendere coscienza di aspetti inconsci co-esistenti e che devono essere integrati, nei casi in cui il Puer si rifiuta di invecchiare o si abbandona alla passività o all’ipertattività. Il Puer agisce, quindi,  su un polo con la forza della creatività, della spontaneità e di nuove possibilità. Ma, alla polarità opposta, con il volere ad ogni costo, con l’aspettarsi che gli altri diano la soluzione che il puer desidera come irrinunciabile e che gli è dovuta. Col deresponsabilizzarsi, col chiudere gli occhi di fronte ai problemi. Ciò mantiene la dipendenza dagli altri e può bloccare la persona che non vuole e non può  affrontare il dolore di una rinuncia. Difatti, il compito più ingrato per il Puer è la separazione dal grembo, dalla simbiosi, diventare grande senza perdere le energie e le risorse del Puer.            
E’ necessario restare bambini pur essendo divenuti adulti ” amava dire in proposito Carotenuto, uno dei maggiori rappresentanti in Italia della Psicologia Analitica. Ma spesso l’ identificazione totale col Puer impedisce proprio di decollare (Peter Pan) : tanti eroi cercano di  fare cose eccezionali per riparare a questa scissione inevitabile dal grembo e finiscono per ricadere proprio nell’archetipo della Grande Madre. La rinuncia evolutiva per antonomasia è quella all’ attaccamento regressivo e nevrotico alla figura materna: chi è dominato da questo archetipo spesso si sente superiore a tutti, è un omosessuale o un dongiovanni e non è capace di legami duraturi e paritari con una donna che non sia la Madre, può arrivare persino a sfiorare la paranoia con l’idea di dover “salvare il mondo”. Inoltre, uomo o donna, spreca il tempo che ha per vivere sognando o non prendendo decisioni per non dover effettuare la rinuncia al tipo di legame che ha con l’immagine materna che si è fermata. Poi, magari, si tratta di persone che nella comunità sono piacevoli e divertenti, ma tutto finisce in quella “persona”- maschera.

L’inizio e la progettualità che sono presenti in questo archetipo costituiscono il polo vitale dell’ evoluzione psicologica, con tutte le possibilità correlate, la rappresentazione verso la necessaria realizzazione del sé. L’altro capo, invece, è il blocco evolutivo che è di fatto una distruttività auto-sabotante fatta di ostinazione pretenziosa e/o di de-responsabilizzazione rispetto alla propria vita. Questo aspetto d’ombra è prioritario da integrare se non si vuole rimanere schiacciati,  cioè eternamente bambini, e finire come Icaro. A livello interiore  questa polarità può esitare nella psicosi e  nella impossibilità di  prendere contatti col Sé.

Alcune varianti soggettive del Puer sono : il Bambino ferito, il Bambino abbandonato, il Bambino dipendente  e quello innocente, il Bambino concepito o neonato, il Bambino morto. Essi compaiono spesso nei sogni: attraverso le tecniche di dreamwork, dalla qualità delle nostre reazioni emotive, oltre che dal contesto, riusciamo a capire  qual è l’aspetto del nostro Puer che abbiamo concepito, o che è appena nato (simbolo di tutto ciò che si sta trasformando dentro di noi), che abbiamo  ferito, ammazzato, trascurato, sopravvalutato o lasciato fuori dal tempo, senza farlo evolvere. A simbolizzare questo archetipo  può essere l’immagine di un nostro figlio (nel sogno), piccolo o adolescente, bianco o di colore, magari un indiano, o un bambino che  sembra avere le caratteristiche di un essere speciale, un piccolo saggio, ha talvolta l’aureola (sembra il Bambin Gesù così come ce lo rappresentiamo nella nostra tradizione iconica),  o è figlio di un Re di questi o altri tempi, di un capo di Stato, di un personaggio dalla ricchezza inattingibile per il sognatore.

   Il SENEX  (il “vecchio”) è la polarità opposta di questo archetipo. Rappresenta lo Spirito ed è un simbolo del Padre, una figura assennata e saggia, in ogni caso autorevole. E’ una persona, uno gnomo o un animale che dà consigli, guida chi ha bisogno dell’ illuminazione e dell’ esperienza che non ha a disposizione come individuo. Il Senex  ha una conoscenza del mondo che imprime nel suo ascoltatore un senso di chi è e di chi può diventare. Egli si muove, come Vecchio saggio,  nelle direzioni del passato ( il pre-conscio)  e del futuro che gestisce con virtù. Può essere  nei nostri sogni – o nei romanzi antichi e moderni o nella fantascienza – un Saggio orientale, un Maestro, un grillo parlante, un Tiresia, una Atena,  un Chirone,  un Merlino o un Dalai Lama, un professore, un filosofo che esplora il significato della vita,  un eremita, uno sciamano o un mago.  Come gli altri archetipi , all’estremità negativa, ovvero anti-evolutiva, può essere passatista, nostalgico, rimbecillito, dotato di conoscenze che non si traducono in azione, tirannico se non consigliere cinico e fraudolento o, al limite, un mago nero. Quando appare nei sogni è un segno di avvertimento che ci sono pericoli da soppesare e spesso offre dei doni per aiutare il sognatore.

 

La PERSONA : è la maschera di cui ci rivestiamo  per fare una certa impressione sugli altri. Rientrano nella Persona i titoli professionali, i ruoli sociali, le abitudini sociali…Essa , da un lato, garantisce l’ordine sociale, dall’altro protegge la vita privata dell’individuo. Pertanto essa può nascondere e anche rivelare la nostra natura, perché è una specie di personalità artificiale  che  realizza un compromesso tra i nostri bisogni profondi e le aspettative sociali; queste ultime esercitano una pressione notevole e prendono il sopravvento di solito. Quando l’Io si identifica totalmente con la Persona, l’inconscio trova il modo di farsi ascoltare e i sogni svolgono spesso un ruolo centrale in questo processo.         

La Persona

   L’OMBRA : costituisce la parte negativa, non sviluppata e perciò inferiore, della personalità. E’ composta di tutte le caratteristiche non accettate dall’Io che noi neghiamo con forza, disconoscendole, perché ce ne vergogniamo; ne fanno parte anche gli istinti animaleschi (nei sogni ci parlano) che noi ci rifiutiamo di ammettere di aver ereditato dai nostri lontanissimi antenati non proprio umani. I criminali vivono coscientemente questi aspetti che per i più sono ricacciati nell’ombra, e per loro l’ombra è l’altruismo, la generosità, la gentilezza.. ( L’Homme qui rit, La belle e la bete, Doctor Jeckill/Mr Hyde…).

Grosso modo l’Ombra coincide col nostro inconscio personale, pertanto è patrimonio di ciascuno e viene fuori nei momenti stressanti della vita : una disgrazia, una perdita di danaro, un incidente, una brutta malattia… Quanto più chiusi siamo a riconoscere questa parte e a negarle il diritto di integrazione, tanto più essa è oscura e pesante, e può esplodere in veri e propri acting-out se non sentiamo la sua presenza equilibratrice nei personaggi dei nostri sogni. Quanto più essa è dissociata dalla vita conscia dell’Io, tanto più viene fuori con diabolici meccanismi compensatori, tra i quali la proiezione su altre persone e gruppi, che non ci hanno fatto niente, proiezione che viene vissuta come “intolleranza” e  “persecuzione” (i negri, gli stranieri, gli immigrati…) rivolta verso di loro.

Nei sogni l’Ombra è fatta di personaggi che ci perseguitano, di nemici pericolosi, di poliziotti/o malfattori che ci usano violenza.  A ben vedere il pericolo vero è  nelle reazioni istintive, animalesche  che abbiamo dentro e che  cacciamo nell’Ombra, ritenendoci “angelici”. Un buon equilibrio è dare cittadinanza a tali aspetti ed integrarli, cosa di cui i sogni ci mostrano la necessità, che vien ben negata dalla Persona, la quale, in stato di veglia, ci mette sopra un bel coperchio.

Talvolta un Io debole  si fa carico non solo dei propri aspetti d’Ombra, ma anche di quelli del gruppo a cui si appartiene. In questo modo tale gruppo può mantenersi nella Persona pulita, buona e giusta. La contrapposizione Nazisti/Ebrei, Ebrei/ Palestinesi, Destra/Sinistra, Comunismo/Democrazia e altre polarità  che apparentemente si auto-escludono,  rispondono a questa dinamica di Persona/Ombra. Non è difficile, a questo punto, cogliere relazioni d’ombra tra poliziotti e criminali,  tra medico e paziente, tra  paziente/cliente e psicoterapeuta!! L’ Ombra ci accompagna tutta la vita e ci dice che abbiamo dei limiti. I simboli del diavolo e del serpente  che ci spaventano nei nostri sogni contengono quasi sempre aspetti d’Ombra .         

   L’ANIMA / l’ANIMUS – è un archetipo che personifica l’anima o l’atteggiamento interiore che spesso prende le caratteristiche di una persona del sesso opposto. Possiamo dire, allora, che l’ANIMA rappresenta l’elemento femminile dell’Uomo e si forma dall’esperienza  personale che ha un uomo con le donne, da un’immagine collettiva che si è formata nei secoli ed ereditata dal genere umano, e, infine,  nella piccola quantità di ormoni femminili di cui un uomo dispone. Essa compare spesso nei sogni, rimanendo così nell’inconscio, ma può essere proiettata su varie donne, a partire dalla madre, seguita dalla fidanzata e dalla moglie : questo archetipo spiegherebbe la naturale attrazione degli uomini verso le donne, e viceversa. Nei sogni di uomini invischiati in un complesso materno negativo (la Madre divorante), compaiono immagini da incubo in cui si è divorati da un mostro dalle grandi fauci. Un uomo che si trova in questa condizione (anche semplicemente perché la madre, da piccolo, è stata iper-protettiva, ansiosa, catastrofica sul mondo esterno alla famiglia….), difficilmente riesce a mettere insieme la bellezza spirituale e la forza biologica della sessualità : per lui ci sono principesse (da sognare e da non sporcare) e prostitute con cui vivere avventure non “leganti”, non donne normali. Come dice B.Hellinger, in un altro contesto, il posto accanto a lui è già occupato, e nessuna donna vera potrà prenderlo. Sul piano psichico, quando  un uomo si identifica con l’ANIMA, manifesta atteggiamenti effeminati se non una vera e propria omosessualità. L’Anima è sempre in rapporto compensatorio con l’esterno, ovvero con gli atteggiamenti consci : sicché, quanto più un uomo si identifica solo ed esclusivamente con la Persona maschile, tanto più il suo inconscio proietta  l’aspetto femminile del suo essere e nasconde, o nega del tutto i suoi cambiamenti di umore o le emozioni in generale. Secondo Jung, nella seconda metà della vita , riconoscere ed integrare l’ANIMA è importante per acquisire  gentilezza umana e flessibilità. L’ANIMA, come tutti gli archetipi, manifesta aspetti polari: può essere positiva e negativa, vecchia e giovane, madre o amante, buona e diabolica, legata com’è agli antichi “misteri”.

L’ANIMUS  è l’elemento maschile di una donna. In latino l’animus è lo spirito, e negli archetipi, corrisponde all’immagine che ha una donna del Maschile, inteso come coraggio e creatività personale, iniziativa, realizzazione. Poiché gli uomini, almeno fino alla metà del secolo scorso, rivestono  a livello conscio e sociale molti ruoli, l’ANIMUS è molto più variegato dell’ANIMA, considerato che la donna per lo più si identifica col ruolo di madre di famiglia, o di centro della famiglia. E’ per questo che, per l’ANIMA, EROS è un principio indifferenziato, la radice di tutte le emozioni, mentre l’ANIMUS tratta di LOGOS, e si manifesta soprattutto attraverso le parole, una specie di voce che commenta o giudica la situazione o detta regole generali.

Nei sogni l’ANIMUS compare sotto forma di un gruppo di uomini, un gruppo di padri, un tribunale o un consesso di uomini saggi (come i senatori romani), ma può anche manifestarsi come un singolo uomo nelle vesti del padre, del fratello, dell’insegnate, del saggio, del giudice etc.. Nel suo aspetto positivo questo personaggio è esperto, benevolente, comprensivo; nelle sue espressioni negative è crudele, brutale, tirannico, violento, cinico, esclusivamente deduttivo,  astratto, moralista o censore.  Quando una donna si identifica col suo Animus, fa prevalentemente le cose che fanno gli uomini, antepone la carriere ai rapporti affettivi, è un militare, disprezza sotto sotto gli uomini (anche quando sembra accudirli), perde in gentilezza e calore. Il senso di svuotamento e snaturamento che ciò comporta spesso si traduce in  vere e proprie fantasie di morte. Talvolta si comporta in modo crudele e persecutorio verso di sé proprio come ha vissuto il padre vero (al di là delle qualità e dei limiti  del padre come essere umano). Oppure si comporta in modo tirannico con i figli e nel modo in cui gestisce la casa. Ogni volta che contatta l’amore con un uomo, una donna che si identifica con l’ANIMUS, che desidera tanto amare, riesce a rovinare la relazione. L. Von Franz, allieva di Jung, dice che un animus negativo in una donna si comporta come un amante geloso che vuole la donna tutta per sé, e le fa il vuoto intorno mentre soggettivamente la donna in questione  è come posseduta da una determinazione maschile che può facilmente scivolare nel cinico e nel brutale. Quali che siano le caratteristiche dell’ ANIMUS di una donna, esso, in ogni caso, come l’ANIMA nell’uomo, può fungere da ponte tra il mondo interno e quello esterno. I sogni ne mostrano le caratteristiche e le possibilità e necessitò di integrazione. 

 

  La MADRE ARCHETIPICA : è costituita da una serie di immagini, veramente inesauribile. Le caratteristiche di tale archetipo sono legate a come è stata ed è vissuta la madre vera, il mondo sotterraneo, l’utero etc.. Essa incarna, tra l’altro il grande mistero della trasformazione di sé, attraverso il mestruo, del seme in bambino , attraverso la gravidanza e del sangue in latte ( che non è proprio latte) per il suo bambino, e, successivamente del cibo quando cucina. E non possiamo dimenticare le medicine, i farmaci preparate nei riti dalle sacerdotesse, in epoca moderna sostitute dai medici che hanno rifiutato la cultura naturale del femminile legata alla conoscenza dei poteri curativi delle erbe (le donne accusate di stregoneria attraverso la preparazione delle pozioni..)…Quasi sempre la forma che assume l’archetipo della madre è quello della madre vera o del Paradiso, della Nascita, del Regno di Dio, della Chiesa, dell’Università, della Terra, della Città, del Mare, della Luna, di Giardini, di Caverne o grotte, di Vasi, o di certi animali come la mucca  o la lepre.  La polarità materna negativa nei sogni è costituita da immagini di dragoni, streghe, tombe, acque profonde, morte, muri, coccodrilli, jungla, fondo marino, giardini abbandonati, polipo, inondazione, ragno, oscurità e abisso, passato, la Madre uroborica. Tutte immagini negative della madre che dà la vita ma può riprendersela, e che rimandano al terrore di essere ri-mangiati da chi ti ha messo al mondo e non sempre ti dà il permesso di vivere la tua vita separata da lei, come testimoniano la mitologia e i vari nomi ( Iside, Magna mater, Sofia, Metis..) legati a questo aspetto dell’archetipo. E’ proprio questo terrore che ha guidato in epoche e culture più recenti la sostituzione di divinità in cui si fondevano e si integravano aspetti maschili e femminili, con un dio la cui immagine è solo maschile, tanto che della nostra religione non si ammettono le donne al sacerdozio (propter imbecillitatem!, cioè perché non hanno il membro maschile). Ma su questa strada si era già incamminato Zeus, il quale rimpicciolì (ingannandola) e divorò la dea pre-olimpica Metis che era incinta di Atena, che, poi, come si sa, nacque “dalla testa di Zeus”!!!!
Perciò, uomini e donne, attenti a che simbolo materno  ci avvisa nei nostri sogni

   Il SE’, secondo Jung, è l’archetipo per antonomasia, il punto centrale della personalità, il punto di raccordo tra l’Io conscio e l’Inconscio, e svolge la funzione di  armonizzare e bilanciare le varie qualità che compongono la psiche umana. L’Io non riesce ad afferrare che è la sua parte sovra-ordinata, sa solo che si imbatte nei suoi vari simboli quando fa esperienza di qualcosa che è molto più grande di lui.  E’ qualcosa che comprende tutta la personalità,

Un simbolo del Sé. Ermafrodito

ma, nello stesso tempo, va oltre, è lo strumento e l’istanza che la trascende, e che rende possibile  l’integrazione degli opposti. E’ qualcosa di più e di parzialmente diverso da ciò che Freud definiva Ego, perché quest’ultimo per il fondatore della Psicanalisi, media tra l’Es (inconscio) e il Super-Ego (istanza morale).  Il Sé di Jung, invece, si realizza dinamicamente senza cadere vittima del sacrificio di una polarità dei suoi archetipi. E’ un concetto che dopo Jung è stato ripreso dalla Psicosintesi di Assaggioli il quale parla di una sfera diversa dalla psiche e da ciò che riguarda il funzionamento organico e che rende possibile l’esperienza spirituale, l’esperienza di vetta come pure quella di fusione mistica.  I simboli più frequenti  del Se’ che emergono nei sogni sono il mandala, il quadrato, il cerchio, l’arcobaleno, il loto.  il Budda o il Cristo, il bambino divino o le coppie come Padre-Figlio, Re-Regina, Dio-Dea, o un ermafrodita.   

Un simbolo del Sé : Mandala

   
Gli IBRIDI : sono esseri  misti, mezzi uomini e mezzi animali, e ne è piena la mitologia : centauri, sfingi, minotauri, chimere, dragoni, o animali e piante speciali ( leone, serpente, rosa, loto) e, a parere di Jung, sono una rappresentazione di Dio dentro di noi.

 

    Il FEMMINILE (Yin): è ricettività, intuito, emisfero destro, pensiero analogico, attesa, cura, protezione  tenendo “dentro”. I simboli onirici  che lo rappresentano sono grotta, terra, luna, uova ( ovvero cose cave e tonde), l’amante, l’assistente sociale, la maestra, la nonna e, nel loro aspetto d’ombra  – ovvero nella polarità negatival’amante, la prostituta, la strega, la lady di ferro, la manipolatrice o imbonitrice televisiva…

   Il MASCHILE  (Yang) : è fare, muoversi, prendere l’iniziativa, partenza, andare “fuori”. I simboli più frequenti : il sole, il cielo, Zeus, il padre, il cavaliere, il dittatore, la torre e vari oggetti fallici – ovvero appuntiti e penetranti o invadenti – fino alla polarità negativa del diavolo, vampiro
  Accenniamo solo ad altri archetipi che compaiono nei miti come in letteratura e nei sogni:
il Viaggio, l’Eroe (simboli : un condottiero che guida il suo popolo verso la liberazione, una Madre Teresa di Calcutta, il Cristo, gli eroi della letteratura, un farmaco che salva la vita,..etc… L’opposto  dell’Eroe è il Nemico in varie forme, (tra cui il Drago), la Morte-Rinascita. 

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