Traumaterapia ed ipnosi

La Psicoterapia ipnotica è considerata nella storia clinica il più antico trattamento scientifico  per i disturbi correlati a trauma e stress. Essa si è dimostrata flessibile e integrabile anche con altri approcci di diverso orientamento teorico e nel tempo è in grado di lavorare in concomitanza con tecniche di altre tradizioni potenziandone l’efficacia. Si rinvia alla sezione di Ipnosi Clinica per ciò che riguarda la definizione e il modello di Ipnosi seguito dalla sottoscritta.

I vantaggi di questa terapia nel settore psicotraumatologico sono facilmente evidenziabili :

  • consente di lavorare direttamente su ogni tipo di memoria disturbata dal trauma, e in particolare sulla memoria per immagini e procedurale, risultando pertanto  una psicoterapia eminentemente psicosomatica. Come già anticipato, essa  può modulare lo stato di coscienza, l’attivazione somatica e viscerale e  correggere i pattern di attaccamento disfunzionali.
  • può  favorire l’emergere di memorie dissociate e gli Stati dell’Io  aggirando le tecniche di difesa inconscia del traumatizzato
  • è estremamente utile nell’insegnare ai pazienti che sono preda di meccanismi dissociativi di  diventare capaci di “controllare” i meccanismi dissociativi e di modulare lo stato di trance che permetta questo controllo.
  • può integrare tecniche della tradizione cognitivo-comportamentale che vengono specialmente potenziate dalla trance.

Il punto di partenza di questa terapia è la scelta e la somministrazione di una appropriata  induzione : dalla risposta  del paziente si ricavano informazioni diagnostiche, prognostiche e terapeutiche che orientano lo specialista a lavorare in modo da favorire un’alleanza terapeutica correttiva del sistema di attaccamento che ha bisogno specificamente di fiducia  e di sicurezza.
Il passo successivo consiste nell’accesso alla storia personale basandosi sui canali sensoriali a partire da una sensazione (solo dopo è proficuo iniziare Puberty di E. Muncheda un  problema del presente), e operando una regressione graduale o per affetto-ponte associativo ad esperienze piacevoli di cui si ha ricordo. Quando si passa ad una esperienza problematica, è utile integrare  modelli di terapie centrate sulla soluzione tipiche di alcuni approcci della PNL ( la domanda del miracolo, la Time-line..) e facendo ricorso ampiamente a tecniche-schermo.  A questo punto è importante  elaborare una rappresentazione mentale  di un luogo – reale o fantastico –  in cui il soggetto si senta al sicuro, protetto, al pieno delle sue risorse, luogo o rifugio e a cui può tornare per ristorarsi durante i momenti ansiogeni della rielaborazione di ricordi che posso emergere. Come nell’induzione, l’esplorazione del luogo sicuro ha un carattere anche diagnostico e prognostico di cui tener conto negli accessi successivi.         

L’insegnamento di tecniche di auto-ipnosi, anche con cd registrati con la voce dello psicoterapeuta inizialmente, è una tappa che mette a disposizione del paziente un metodo di auto-aiuto che è sempre lì per lui e, soprattutto, gli permette di esercitarsi all’apprendimento di una trance neutra, che di per sé risulta terapeutica, e di abbreviare i tempi dell’approfondimento della trance con meccanismi e formule che automatizzano il processo.         
Un momento cruciale dell’accesso e dell’elaborazione del trauma è la gestione dell’abreazione : nell’ambito comportamentale classico essa è ricercata di proposito per produrre desensibilizzazione e abituazione ai ricordi traumatici tramite l ’esposizione prolungata  ad essi. In terapia ipnotica, al contrario, si considera che tale tecnica, mentre è utile per i ricordi dissociati, è estremamente pericolosa, e non va ricercata, per i ricordi iperassociati la conseguenza dei quali è che il paziente corre alti rischi di ri-traumatizzazione. La cosa più ovvia, in questi casi, è  fare ricorso, ogni volta che diventa visibilmente necessario, a tecniche di desensibilizzazione e di dissociazione controllata tra gli stimoli che innescano la reazione di allarme nel traumatizzato e le risposte emozionali patologiche (tecniche schermo o di dissociazione visivo-cenestesiche, con ricorso alle sub-modalità studiate dalla PNL).

Tromba d'ariaLo strumento che può ridare respiro e fiducia al paziente è, poi, il Cambiamento di storia, attraverso il quale  il soggetto in trance modifica nell’immaginazione la risposta all’evento traumatico e impara a trasformarne in modo ecologico il significato, da solo o con l’aiuto del Sé adulto o con altri aiutanti. Questa procedura diventa indirettamente una installazione di risorse durante la quale lo stato psico-fisiologico raggiunto quando  si è ottenuto lo scopo viene ancorato. Di essa occorre valutare l’efficacia  sottoponendo a verifica cosa è cambiato su tutti i piani coinvolti: somatico innanzitutto, e poi, cognitivo, emotivo, comportamentale, interpersonale. Quando l’intervento è efficace, i ricordi traumatici rimangono spiacevoli, ma sono diventati raccontabili e avvicinabili con sufficiente distacco. E’ importante ricordare che questo intervento  risulta produttivo soprattutto  con pazienti globalmente sani o che presentano una o poche esperienze traumatiche; al contrario, con pazienti cronici, pluritraumatizzati e multisintomatici, il lavoro è molto lungo e passa attraverso l’integrazione trauma per trauma facendo appello a Stati dell’Io adulto dell’interessato, se questi esistono. In questo caso gli Stati dell’Io possono essere contattati sia in trance che  attraverso il disegno o altre attività artistiche , oppure adottando varie posture del corpo. Nei casi di abuso sessuale subito durante l’infanzia questa strategia può essere quella di prima scelta, invertendo la gradualità strategica enucleata fino a questo momento: tale  scelta aiuta soprattutto ad evitare che ci sino “Parti” che sabotano il lavoro integrativo e di auto-accudimento necessario per superare la colpa e la vergogna associate ad un abuso intra- o extra-familiare.

In definitiva, data la complessità e le stratificazione a vari livelli delle memorie relative a traumi, nessuna delle fasi di intervento è esaustiva e definita una volta per tutte : pertanto da un assessment iniziale si passa a stabilizzare il paziente e ad operare il decondizionamento relativo al target prescelto; il Cambiamento di storia e le esperienze correttive e di integrazione degli Stati dell’Io di fatto retro-agiscono sul decondizionamento e sulla stabilizzazione, richiedendo un nuovo assessment. Insomma il lavoro ipnotico in questo settore è ampio e ricorsivo, si snoda in tempi abbastanza lunghi e necessita  di essere ri-programmato e rivalutato su vari target che è realistico proporsi. Anche perché la relazione terapeutica, col suo setting non potrà mai sostituire la costruzione di altre relazioni decisive nella vita di una persona traumatizzata nella realtà quotidiana.

Al difuori della Psicologia Clinica, i metodi ipnotici vengono utilizzati in un vasto settore olistico come la Regressione ipnotica ad altre – ipotetiche- vite, mentre gli aspetti  dei traumi  che si ripetono attraverso le generazioni vengono esplorati anche con  la Psicogenealogia [ v. la sezione apposita nel sito], le Costellazioni Familiari [ v. prima] e con metodi spirituali come lo Sciamanesimo.

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