Amore a prima vista
L’amore che fa nascere le coppie è qualcosa di inspiegabile, di misterioso: incontrarsi, scegliersi ed entrare in intimità è un’esperienza che crea un legame. Le vicende esterne – guerre, emigrazione, incidenti, opposizione delle famiglie, morte improvvisa…- o le spinte inconsce che agiscono nei partner possono interrompere la relazione, ma, nella memoria emotiva delle persone e del “campo” a cui ciascuno appartiene, quel legame è per sempre. Del dolore che accompagna la rottura preferiamo non parlare più. Quando un nuovo partner si affaccia nella nostra vita, avvertiamo meravigliati la forza vitale che rende ancora possibile un rapporto intimo.
Dopo ogni innamoramento, in cui tutto ciò sembra messo tra parentesi, la relazione deve evolvere, o crisi e rotture sono inevitabili. Dall’amore a prima vista occorre passare all’amore a seconda vista, cioè un amore che ci vede bene, che diventa consapevole di tutti gli altri coinvolti, oltre la coppia, e impara ad onorare tutto questo per ricevere la benedizione nel nuovo cammino.
Cosa ha reso burrascosa la precedente esperienza? Cosa, nonostante le evidenti differenze, paradossalmente si ripete nella nuova coppia? Cosa rende difficile riconoscere che l’innamoramento agisce “ciecamente” tanto che siamo consapevoli solo a tratti che non è in nostro potere controllare dove stiamo andando, mentre siamo come “guidati” da qualcosa che è già avvenuta nella genealogia e che preme per essere “vista”?
Le Costellazioni svelano che, quando un Uomo e una Donna si incontrano sono convinti che la cosa riguardi solo loro due. In realtà il tempo fa emergere con prepotenza che ciascuno dei partner fa parte di un “campo di coscienza condiviso” di cui fanno parte tanti altri, anche a sua insaputa, e ciascun partner vibra con tutti i componenti di quel campo. Lì, in quel campo, le cose si ripetono. Le influenze più vistose che si riversano nella vita di coppia si rivelano quasi sempre legate ad immagini che richiamano componenti della famiglia d’origine morti o esclusi. A cominciare dai partner precedenti che la psiche dimentica, ma l’anima non può.
I figli “difficili” o con problemi di salute
La fragilità più consistente nella famiglia attuale nella società, non solo occidentale, è essenzialmente la fragilità della coppia genitoriale. Tale fragilità può esitare non solo in coppie litigiose che si accusano reciprocamente del fallimento dell’unione, in partner rassegnati all’indifferenza o tentati dal tradimento, ma anche nel coinvolgimento dei figli. Alcuni di loro sono piagati da manifestazioni anche acute di disagio comportamentale fino alla vera e propria malattia che sembra venire dal nulla, che appare come una disgrazia incomprensibile. I figli, quanto più sono piccoli, tanto più vivono l’instabilità come un’esperienza di pericolo. E può accadere che, con il loro comportamento disturbato, alcuni di loro mandino inconsapevolmente un allarme al sistema-famiglia. Senza averne l’intenzione, i nostri figli finiscono col vivere il ruolo di piccoli e grandi “eroi” che hanno la missione di rappresentare l’irrappresentabile e di salvare l’equilibrio del sistema familiare, attuale e transgenerazionale, anche a costo della loro stessa vita.
Questa è la fenomenologia dell ”irretimento”: si tratta di un coinvolgimento inconsapevole degli ultimi arrivati, bambini e ragazzi, in problemi e difficoltà della famiglia attuale e transgenerazionale. Il loro disagio, che nasce da un amore inconscio, si esprime sotto forma di attrazione inconsapevole verso qualcuno di specifico, di identificazione con lui o di ripetizione del suo destino. Chi è oggetto di tali processi è stato frequentemente misconosciuto, isolato, disprezzato, odiato, danneggiato, rinchiuso, ucciso o, anche più semplicemente, dimenticato, cioè escluso dal ricordo e dall’appartenenza.
Dove va, ad esempio, un bambino il cui rappresentante in costellazione cammina a 3-4 centimetri dalla terra e guarda per aria, come se la concretezza della vita intorno non fosse attraente per lui, come se essa non gli parlasse? Un bambino così distratto, quando è così lontano, è spesso in contatto con un altro bambino che non c’è più. C’è qualcuno che manca e la pace è possibile quando chi richiede di essere visto e amato riceve l’attenzione e l’amore di cui ha bisogno. Dopo, quell’anima può riposare in pace con i Morti. Allora diventa evidente che
“ Tutti i bambini – anche i bambini cresciuti di 20, 30 o 60 anni – sono buoni e anche i loro genitori”, come ci ricorda B. Hellinger.
Disturbi e malattie su base sistemica
Quelli di noi che sono malati o poco attratti dalla vita sono spesso in risonanza con frasi interiori che la loro anima rivolge a genitori o ad antenati o riceve da loro.
La forma più frequente di queste frasi :
Io al posto tuo, Ti seguo, Io espio la colpa per te, Io ti vendico,.. Tu al posto mio
Molte malattie fisiche incurabili, resistenti a tutte le terapie,compresa la depressione psichica, mostrano di avere un retroterra sistemico di questo tipo. Alcune malattie del sangue ( Emofilìa Talassemia, Mielomi..), nelle costellazioni hanno fatto emergere una forma di compensazione basata sull’espiazione da parte di un discendente per delitti di cui si è reso responsabile uno più grande nella famiglia o anche un antenato mai conosciuto.
Questo non vuol dire che ci sia una relazione biunivoca tra tipologia della malattia e atti violenti nella famiglia o nel sistema più ampio, né tantomeno che ci sia una relazione di causa-effetto tra di essi. Tuttavia questi atti non sono senza conseguenze, tanto che possiamo vedere come essi agiscono attraverso varie generazioni, sia nelle famiglie delle vittime che in quelle degli aggressori.
Guarire l’anima
In una costellazione, i rappresentanti “non” accedono a precisi fatti storici bensì agli effetti sull’anima di alcuni di essi, in particolare di accadimenti molto forti e devastanti. E, in ogni caso, anche il ricordo, quando c’è, è, e rimane, sempre deformato. Di fronte a ciò che emerge nelle rappresentazioni, si capisce bene che in una costellazione si tratta sempre di questioni di vita e di morte e la finalità delle rappresentazioni è guarire l’anima comune, attraverso immagini viventi della riconciliazione con tutti e col Tutto da cui ogni cosa è governata. Ciò è possibile quando riusciamo a mollare il giudizio, la paura, l’amore cieco, riconoscendo ” ciò che è” e imparando a rispettare gli Ordini dell’Amore. La via richiede di andare oltre la rimozione, la negazione, l’espiazione, il fallimento. E’ un percorso essenziale : partire da lì e afferrare un nuovo inizio che la vita ci offre, perché l’anima è vitale e ci offre molte volte l’opportunità di guarire ogni cosa da cui siamo stati feriti. Tale guarigione avviene quando ci è permesso e quando ci apriamo ad un livello che oltrepassa i desideri della mente-corpo.
Ne discende che una costellazione viene messa in scena solo per cose serie e non per curiosità, perché in essa in qualche modo vengono risvegliati e turbati inutilmente i morti, o riattivate dinamiche funeste di aggressori-vittime senza sbocco e senza la possibilità di un’apertura ad riconciliazione vera.
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