Movimento interrotto e Movimento risanatore

 

Il Movimento interrotto 

Un’esperienza molto potente è quella della Ripresa del Movimento interrotto verso la persona amata che Bert pratica da anni durante i seminari di gruppo di costellazioni e a cui recentemente Sophie Hellinger sta dando un contributo teorico ed operativo interessante, specie per madre e bambino che hanno vissuto la ferita del parto cesareo, o della perdita di un gemello scomparso o del distacco anche temporaneo dalle figure di accudimento primario.

Un bambino, quando è molto piccolo, ha bisogno di sentirsi “attaccato” fisicamente ad un genitore, ha bisogno di sentire che lei/lui è sempre lì e non lo lascia, e tende ad andare di continuo verso il genitore, specie la Madre : è una questione di vita o di morte per lui.
Talvolta, per gli eventi della vita, si verifica una separazione : la nascita in ospedale dove i piccoli vengono collocati nella nursery separati dalla madre, l’arrivo di un fratellino che sposta totalmente l’attenzione della famiglia sul nuovo nato, una partenza improvvisa e prolungata dei genitori, la rottura dei genitori a cavallo del parto, un ricovero in ospedale del bambino o della madre che toglie al piccolo i riferimenti del suo luogo di appartenenza attraverso sensazioni e immagini, e, ancora più grave, lo stato di depressione post-partum che si verifica in certe madri.
Tale separazione può essere vissuta dal piccolo come un rifiuto e un abbandono da parte della persona più significativa all’epoca, e il bambino ha la sensazione di non avere più valore agli occhi della madre/ o del padre. In casi del genere il bambino può esperire un lutto indicibile, una disperazione e una rabbia inimmaginabili, fino a quando…. si rassegna a non soffrire più.
La conseguenza, nella sua vita di adulto, si manifesta nei rapporti affettivi : egli continua a fare movimenti di avvicinamento/allontanamento verso/dalla persona amata. “Vorrei, ma non posso fidarmi di chi mi ha ferito” è il sentimento che lo guida. E’ come se dicesse “Tanto è tutto inutile”. Come dice Hellinger “il bambino vorrebbe andare verso la Madre, ma non può”.

Quando si verifica una sofferenza del genere sulla base di un’esperienza che può essersi verificata durante il parto, subito prima o dopo la nascita o quando comunque il bambino era piccolo, il metodo che Bert utilizza, in aggiunta a quello delle costellazioni, è la ripresa di questo Movimento interrotto verso la persona amata. La modalità, che egli chiama Movimento risanatore, è una ri-nascita, ricca di esperienze sensoriali e di simboli per l’anima che riequilibrano l’esperienza ormai “ancorata” della disperazione antica, con l’aggiunta del “riequilibrio delle àncore”.

 

E’ qualcosa di molto intenso e l’adulto, durante il processo, ri-diventa bambino, regredisce spontaneamente allo stato in cui ha preso decisioni inconsapevoli su come sarà il suo legame con le persone, viene incoraggiato a muoversi, a spingere con forza per uscire dall’utero simbolico (le braccia del facilitatore che lo trattengono e mollano quando percepisce che è veramente pronto ad uscire alla vita) e può esperire finalmente che si può ancora “andare verso” le persone dal cui amore dipende la nostra vita. E’ un’esperienza toccante che appanna la paura antica e riapre la capacità e la possibilità di fidarsi di sé nei legami  di coppia, nei rapporti con i figli e nell’ambito del lavoro.

Questo metodo è frutto della collaborazione e dello scambio di esperienze di Bert Hellinger con Jiirina Prekop, che ha lavorato per decenni sui disturbi del legame, sia nei bambini autistici che nei casi meno gravi, ma egualmente drammatici nei comportamenti distruttivi e ingestibili  per i genitori.

 

La terapia della riconciliazione

Un’altra modalità straordinaria con cui è possibile superare la rabbia e riconoscere l’amore ferito che vi si nasconde dietro : è quella che la Prekop ha chiamato “La terapia della riconciliazione” e ha insegnato nella Scuola dell’amore.
Essa presuppone che l’interessato abbia coscienza della immagine interiore della propria famiglia di origine, e abbia almeno sperimentato questa immagine attraverso una costellazione di gruppo vera e propria.
La tecnica praticata dalla Jirina aiuta a sbloccare la necessità di riconciliarsi con la Madre da cui ci siamo sentiti abbandonati (o lo siamo stati veramente, per esempio, se siamo stati dati in adozione), con il Padre o con il Partner.
E’ un metodo che sprigiona una grande forza guaritrice nei casi in cui neanche con ciò che le costellazioni mostrano, siamo disposti ad abbandonare immagini del passato, immagini che non ci fanno evolvere, dominate da pretese che i Genitori (o il Partner) siano perfetti e capaci di amore incondizionato. La realtà è che questo tipo di amore dobbiamo impararlo noi, deliberatamente. Le immagini a cui siamo rimasti attaccati in una fase di imprinting ci fanno camminare in avanti, ma con la testa girata indietro verso un passato di dolore, dove solo il nostro dolore contava e….ancora chiede di essere risarcito. L’Altro non lo vedevamo. E così, oggi, non vediamo il/la Partner o i Figli.
Chi è pronto a questo lavoro, e a riconoscere ciò che è, dopo che, steso su un materassino con una persona che lo tiene fermo ad esplorare e raccontare le immagini dolorose e rabbiose del passato, comincia un confronto in immagine molto carico emotivamente con la persona in questione, e, man mano che riconosce l’amore e i limiti della persona di riferimento, comincia finalmente a cambiare percezione e a riconciliarsi con la Vita, comincia a “prenderla” la vita veramente, per dirla col le parole di Bert.
A ciò si aggiunge che in molti casi è utile per l’interessato fare anche l’esperienza di rivivere una Seconda Nascita ( v. sopra  Movimento risanatore) in maniera sensoriale così da dare un messaggio di possibile ri-equilibrio al proprio inconscio fisico bloccato sul passato. L’inconscio, infatti,  tende in ogni relazione a riattivare in modo automatico la ferita di non essersi sentito amato o voluto alla nascita vera dalle persone significative.

Tutti gli studi anche in campi diversi dalle Costellazioni confermano che la cicatrice di quella esperienza percepita come rifiuto-abbandono resta per tutta la vita; ma può essere ammorbidita, resa compatibile con la vita che ci è arrivata, anzi, proprio come ci è arrivata, e dare un senso evolutivo alla nostra vita quotidiana e al lavoro di aiuto che facciamo.

 

L’autrice con J. Prekop durante una pausa della Nuova Nascita (Bressanone, 2011)

 

 

 

La Terapia dell’abbraccio stretto

Nel caso di un bambino vero, non di un adulto con la ferita da abbandono, un bambino estremamente agitato, aggressivo o auto-aggressivo le cose funzionano diversamente. Anche questo è un metodo di aiuto nel caso di legame disturbato – talvolta per un figlio dato via o non voluto – che si avvale di un intreccio proficuo della ricerca clinica di Jirina e delle costellazioni di Bert. Il metodo si articola in una serie di manovre in cui il bambino piccolo può risperimentare l’holding, o Terapia dell’abbraccio – ovvero l’essere tenuto stretto pancia contro pancia e mani bloccate nell’abbraccio, con amore e, insieme, con fermezza e forza dai due Genitori, mentre scalpita, urla,  sputa, suda, si dimena per svincolarsi.

La terapia si conclude anche dopo ore, quando il bambino rinuncia alla rabbia e all’odio che ha covato da tempo, si arrende e si abbandona esausto, dopo che ha sperimentato che i suoi Genitori ci sono entrambi, sono lì per lui e ne riesce a percepisce di nuovo l’amore attraverso l’abbraccio e la forza di contenimento.

Ora può prendere quell’amore.

Voltata pagina.

 

 

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