Sciamanesimo e sciamani
Parlare di Sciamanesimo oggi non è più soltanto far riferimento ad un modo di concepire la Vita e di curare malesseri e malattie dell’Uomo e della Terra tipico di lontani popoli nativi dei vari continenti e, pertanto, estraneo al mondo in cui la tecnologia e la scienza viaggiano a velocità e a livelli astronomici. All’opposto, abbiamo tutti i motivi per definire le pratiche sciamaniche di oggi anche in Occidente come una pratica spirituale per la vita quotidiana (T. Cowan).
Sono varie le scienze moderne che hanno cercato di definire e classificare i fenomeni sciamanici con una mentalità legata al modello scientifico prevalente in Occidente: sicchè non stupisce che, per esempio, da un punto di vista psicologico, essi sono il frutto di una grossa crisi, una evidente regressione che si manifesta con veri e propri sintomi psico-patologici tipici dell’isteria e dell’epilessia; dal punto di vista etnografico, si parla di una funzione sacerdotale ad opera di un uomo che presso i popoli nativi e tribali era nello stesso tempo mago, sciamano e sacerdote e svolgeva un ruolo sociale decisivo nelle comunità; dal punto di vista dello storico delle religioni si mette in risalto soprattutto la specificità e la profondità della risposta sciamanica non solo al mondo tribale di una volta ed a quello dei loro discendenti che ne hanno ripreso e rivitalizzato valori e pratiche costitutivi del loro patrimonio ancestrale, ma anche all’esigenza di recuperare la perdita di unità col Tutto sempre più diffusa anche nelle nostre società ad alto sviluppo tecnologico.
Questo Tutto può riguardare mille uomini a mille latitudini, è un Tutto che si è liberato dei connotati prescrittivi e monopolistici delle religioni che si sono autoproclamate e si ritengono depositarie uniche delle conoscenze di cos’è il “Divino” e delle vie per contattarlo e sperimentarlo in sé; è un Tutto che, sorprendentemente, si manifesta attraverso immagini, sogni e allucinazioni – in particolare la nostalgia per il volo ascensionale verso i vari cieli della cosmologia sciamanica – che sono trasversali ai vari sciamanesimi millenari di cui troviamo tracce a tutte le latitudini.
Nel mondo sciamanico tradizionale il “sacro” si mostra in ogni cosa: un albero, una montagna, un ruscello, un bosco, un insetto, un leopardo o un essere umano. Oltre a ciò che si può toccare con i sensi fisici, ci sono altre realtà che si scoprono con un altro tipo di percezione e in modo diretto, realtà che sono rette da spiriti i quali animano ogni aspetto della Natura e dei suoi livelli transpersonali, spiriti che, quando invocati, sono disposti ad aiutarci a riportare equilibrio e armonia in noi e nel mondo. Pertanto lo Sciamanesimo è nello stesso tempo mistica, magìa e “religione” nel senso etimologico [re-ligo] che indica il legame con il Divino. Lo sciamano delle antiche tradizioni compendiava in sé le funzioni e le caratteristiche di altre figure, come il medicine man/woman, il guaritore spirituale che svolgeva soprattutto un compito sociale ed era riconosciuto come un capo nella comunità. Nella stessa cultura lo sciamano coesisteva con vari altri guaritori e religiosi, ma, in senso stretto, oltre alla capacità che aveva ed ha di guarire e fare miracoli, uno sciamano è soprattutto il maestro dell’estasi [ Mircea Eliade]. Questo indica che è capace nei suoi viaggi di lasciare il corpo e di inoltrarsi in ascensioni verso il cielo e in discese verso l’inferno per interagire con gli spiriti che danno indicazioni e offrono conoscenze, saggezza pratica e aiuto per effettuare le guarigioni e una totale trasformazione di sé. Il legame col mondo degli spiriti si nutre di rituali, prove anche pericolose per la vita, cerimonie, preghiere, meditazioni e purificazioni.
Uno sciamano vero, oggi come un tempo, non lo è perché ha conseguito un titolo di studio dopo una formazione più o meno “cittadina” seppure impegnativa, ma diventa tale per “chiamata” o per trasmissione ereditaria e viene riconosciuto dalla sua comunità dopo aver avuto una iniziazione che può avvenire in pubblico o in sogno: in ogni caso egli riceve i poteri dagli dèi o dagli spiriti.
Lo Sciamanesimo è, dunque, un sistema arcaico di conoscenze e di guarigione che, nella notte dell’evoluzione dell’Umanità, precede le religioni storiche. Esso ha subito un sistematico tentativo di annientamento da parte delle culture che sono diventate dominanti nel corso della Storia, da parte, quindi, di colonizzatori, missionari e rappresentanti di compagnie commerciali che hanno introdotto forzosamente la cosiddetta “modernità” laddove vivevano popoli tribali portatori di culture ataviche profondamente rispettose della connessione tra tutto ciò che è, collegate con la consapevolezza di chi si è nella propria essenza, col significato della Vita e con le relazioni tra i vari Mondi.
Da alcuni decenni questo mondo è stato riscoperto, le sue tecniche e i suoi valori riproposti nelle culture moderne dell’Occidente, dove, nel frattempo, erano esplosi da un lato fenomeni di stati modificati di coscienza legati all’uso solitario, sconsiderato e pericolosamente destrutturante dell’LSD e alle cosiddette allucinazioni, e dall’altro tanti casi di morte apparente da cui le persone sono uscite profondamente trasformate e scosse nelle convinzioni precedenti sull’infondatezza di “altre realtà” e del “mondo spirituale”. A ciò si aggiunga che, nel contempo, alle nostre latitudini l’interesse per questa antica saggezza è stato alimentato da un fiorire di ricerche e di elaborazione di approcci olistici che utilizzano la mente, gli stati modificati di coscienza e le visualizzazioni come strumenti per recuperare il benessere e, talvolta, anche la salute.
Tutto questo ha favorito un rinnovato interesse per lo Sciamanesimo : antropologi, storici, psicologi e psicologi transpersonali di fama mondiale hanno influenzato il mondo accademico e della vita comune attraverso non solo studi trans-culturali decennali, ma anche i parametri della ricerca sperimentale in questo settore. Certo è che l’ esperienza diretta delle pratiche sciamaniche testimonia di dove può arrivare anche un adepto del cosiddetto Neo-Sciamanesimo occidentale con quella che possiamo chiamare una medicina spirituale quando è capace di riprendere, onorare e rivivere praticamente ed eticamente ciò che viene tramandato oralmente e attraverso riti impegnativi degli antichi sciamanesimi e che ancora oggi viene riattualizzato nelle terre di origine delle varie tradizioni. Questa medicina spirituale dà una risposta al bisogno riscoperto dall’Uomo moderno di recuperare e sviluppare una perduta coscienza ecologica, planetaria e cosmica. In breve tempo lo Sciamanesimo è diventato un mondo in cui, pur senza pretendere di essere sciamani, possiamo ri-diventare capaci di connessioni a doppio senso che quegli Antenati ancestrali avevano con la grandiosità della Terra, di tutti i suoi abitanti visibili e invisibili, e con il mondo extra-terrestre dell’Universo.