Albero Genealogico Terapeutico
Seminario esperienziale
ALBERO GENEALOGICO TERAPEUTICO
Dall'Albero Genealogico della malattia e dell'insuccesso all'Albero Genealogico Terapeutico
GENEALOGIA – SISTEMICA TRANSGENERAZIONALE – CONFLITTI BIOGENEALOGICI
conduce :
Dott.ssa Anto Alba D'Angicco, psicoterapeuta
Seminario a numero chiuso - max 8 partecipanti.
Prenotarsi due mesi prima del Seminario, raccogliere i dati ed essere pronti x l’intervista 1 mese prima dell’incontro di gruppo
Dopo la raccolta-dati passano circa 4 settimane prima del Seminario per la restituzione .
Noi esseri umani non siamo nati ieri: la storia che ci arriva attraverso la nostra famiglia ci tramanda essenzialmente due tipi di memorie.
La prima è un vero e proprio archetipo biologico che ci parla di come la “Vita”, passando dall’ iniziale ambiente acquatico alla terra (500 milioni ca di anni fa) si è articolata e complessificata, in particolare nel modo di riprodursi dove ha superato l’originaria partenogenesi e ha inventato la differenziazione tra maschile e femminile.
La seconda consiste nell’ archetipo psichico ( solo 2-3 milioni di anni fa) che ha portato l’essere umano ad evolvere dalla zoologia alla biologia, quindi a creare un balzo di livello dalla storia naturale alla creazione e trasmissione della cultura (antropologia), dal funzionamento della femmina e del maschio biologico a quello della Donna e dell’Uomo con l’invenzione della “psiche” umana e della successiva nascita della coppia monogamica.
Nelle situazioni di stress ingestibile la cosiddetta “malattia” (Nuova Medicina-Hamer) – fisica, psichica, comportamentale - è frutto di una soluzione biologica, della risposta ad una un'emergenza, indispensabile per sopravvivere, una stampella temporanea : la sua funzione è di darci un segnale, di spingerci ad utilizzare la parte creativa della psiche che accede non solo alla biologia, ma anche al mondo immaginale, all ’ energia incredibile di guarigione degli archetipi, in primis a quello del Maschile e del Femminile.
Nella famiglia transgenerazionale di di 3-4 generazioni che arriva a noi, attraverso nomi, cognomi, mestieri e professioni, età critiche, emigrazione, collegi e altre risposte messe in atto nei momenti difficili, ci scivola addosso un incredibile intreccio tra momenti di amore e di gioia (Eros) e momenti di inadeguatezza, di assenza, di mancanza, di perdita secca della vita in età improbabili (Thanatos).
L’Albero genealogico familiare agisce come un sistema omeostatico che si struttura nel tempo con modelli che parlano di queste "ferite genealogiche" diventate "programmi di vita" per i discendenti, programmi non solo di riuscita, ma anche di ripetizione nelle soluzioni biologiche o nelle scelte fallimentari. Paradossalmente proprio l’Albero genealogico è alla base di qualsiasi nevrosi ed ossessione, ed anche di ogni malattia. Noi pensiamo di essere liberi, ma in realtà siamo "abitati" dall’ eredità psicogenealogica di una famiglia intera, composta da almeno tre generazioni, che vive e continua ad agire dentro di noi.
Le mancanze sofferte da ogni genitore per effetto della dinamica sistemica
inconscia diventano crediti che vengono passati ai figli come
un debito da pagare per la vita ricevuta.
Ciò che si è sedimentato nel modello psicogenealogico, quindi, pone dei vincoli ai discendenti obbligandoli a seguire la fedeltà familiare invisibile, cioè ad accettare contratti relazionali con i genitori firmati col sangue a loro insaputa - e anche ad insaputa dei genitori - nel momento in cui essi vengono messi al mondo. Tutto avviene a livello inconscio. Questo è accaduto ai nostri genitori e accade a noi, questo testimoniano la sindrome di anniversario, quella di compleanno, quella di scacco sociale, i fallimenti, le età ricorrenti di tradimenti, rotture di coppia e figli non riconosciuti, le dipendenze, i traslochi continui, gli eventi luttuosi come aborti, incidenti, suicidi e follia.
Ma, a leggere la catena drammatica delle ripetizioni dolorose, diventa evidente che tale modello ha bisogno di una soluzione che nel passato non è stata esperita e la cerca disperatamente attraverso i discendenti, cioè noi. In ogni Albero genealogico non ci sono colpevoli, ma dinamiche sistemiche di cui prendere coscienza e da cui spetta a noi uscire.
L’inconscio familiare, paradossalmente, si manifesta sia come un vincolo che come una nuova possibilità.
La trasformazione e la guarigione della nostra vita e di quella dei nostri figli, in particolare il permesso di coltivare relazioni stabili con un partner o di avere figli, passano attraverso l’accesso ad un Albero più grande, quello del genere umano : esso si cela dietro i limiti storici e biografici iscritti nel nostro Albero genealogico e quindi nell’ inconscio familiare che "ripete" drammi e rotture perchè costretto a sua volta in leggi omeostatiche intrinseche dei sistemi viventi. La ripetizione è la doppia faccia della fedeltà a ciò che è stato vissuto nella nostra famiglia e, insieme, la richiesta di un altro sbocco mai messo in atto.
E’, infatti, disponibile un Albero più grande a cui possiamo accedere attraverso il potere di guarigione di una terapia basata sulla potenza dell’arte, ovvero sul potere di creazione del mondo immaginale : perché sono arte gli atti poetici di A. Bertoli, gli atti psicomagici di Jodorowski e le prescrizioni paradossali di M. Erickson.
Essi parlano all’inconscio, attraverso la metafora e l’analogia che l’inconscio si mostra capace di prendere come nuove informazioni : da qui emerge la forza liberante degli archetipi quando i modelli psico-genealogici sono soffocati da eventi che hanno tarpato le ali ai nostri antenati.
Questo processo ci permette di diventare ciò che siamo, uomini
e donne, genitori e figli che meritano e hanno diritto di essere ciò che sono,
di vivere la loro identità personale in accordo con l'archetipo fondante.
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